Parla con la Vergine Maria

Parla con la Vergine Maria
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giovedì 31 gennaio 2013

La fede non è altro che l’incontro con Dio …

La vita è una crescita verso la solitudine. Alla fine, resti solo, resti sola. Allora la tua anima non colloquia che con Dio, con tanta VOGLIA di immergerti soltanto in Lui. L'essere umano senza la fede rimane prigioniero del suo universo, cioè delle cose materiali, dei suoi sentimenti, dei peccati, dei dolori, delle gioie, del tempo e di tutti i limiti che gli impone la natura. Solo la fede può abbattere questi muri e liberare le persone da questi limiti, perché con essa si aderisce a Dio, che rivela il senso della vita presente e dischiude le porte della vita eterna.

PREGHIERA PER UNA FERVENTE VITA CRISTIANA

Fa, o Signore, che io abbia le mani pure,
pura la lingua e puro il pensiero.
Aiutami a lottare per il bene difficile
contro il male facile.
Impedisci che io prenda abitudini
che rovinano la vita.
Insegnami a lavorare duramente
e a comportarmi lealmente quando tu solo mi vedi.
Perdonami quando sono cattivo
ed aiutami a perdonare coloro che non mi trattano bene.
Rendimi capace di aiutare gli altri,
anche quando ciò mi è faticoso.
Mandami le occasioni di fare un pò di bene ogni giorno
per avvicinarmi al tuo Figlio Gesù.

mercoledì 30 gennaio 2013

NOVENA DELLE PARTORIENTI

Questa novena nasce dalle rivelazioni
che ebbe S. Brigida di Svezia nel 1300 e che poi confermò
la veggente Caterina Emmerick verso la metà del 1800.
Essa consiste in 9 Ave Maria, con ciascuna delle quali
si onora così la gestazione che ebbe Sant' Anna, ( protettrice delle partorienti)
ad ogni ave Maria corrisponde infatti ad un mese di gravidanza.
La Santa Vergine Maria, ebbe a dire a Santa Brigida:
“Se le partorienti celebreranno la vigilia della ricorrenza della mia nascita (7 settembre)con digiuni e con la devozione delle nove Ave Maria,
onoreranno la mia permanenza nel grembo materno,
e se questa commemorazione fosse rinnovata più spesso
dalle partorienti anche durante il corso della loro gravidanza,
innanzi tutto alla vigilia del loro parto con l’accoglienza dei Santi Sacramenti,
allora io porterò le mie preghiere davanti a Dio per loro.
In particolare per quelle partorienti che si trovano in circostanze difficili,
esorterò Dio a soccorrerle affinché abbiano un parto fortunato”.

RACCOLTA DI PREGHIERE PER LA MATERNITÀ


La solitudine

I SANTI E I GRANDI UOMINI PRATICARONO LA SOLITUDINE.
Davide fuggiva, ancor ragazzo, la città e la moltitudine, dice S. Giovanni Crisostomo; abitava i deserti e non teneva commercio col secolo; non occupandosi né di negozi, né di compre, né di vendite, viveva silenzioso nella solitudine, e là, come in tranquillo porto, riposando in pace nel suo isolamento, guardava il gregge; meditava il regno dei cieli abbatteva e ammazzava gli orsi e i leoni che si gettavano su le sue pecore; li atterrava non tanto con, la forza delle sue braccia, quanto col vigore della sua fede, che attingeva nella solitudine (Homil. ad pop.). Di Giuditta narra la Sacra Scrittura, che si era scelto nel piano superiore della sua casa un piccolo e segreto appartamento, dove se ne stava ritirata con le sue ancelle (IUDITH. VIII, 5).  La Chiesa canta in onore di S. Giovanni Battista, ch'egli ancora tenero fanciullo, era andato a nascondersi negli antri del deserto, fuggendo le turbe dei cittadini, per non imbrattare della menoma macchia, nemmeno solo di parola, la sua vita (Hym. in fest. S. Ioann. B.). S. Giovanni si ritirò nella solitudine per imitare, ad esempio di Mosè e di Elia, lo spirito e la virtù di Gesù Cristo; cioè per quel suo allontanamento dal mondo e dai vizi del mondo, acquistò la perfezione della santità e si rese degno di essere in seguito creduto allorché mostrò Gesù Cristo. Perciò i Padri chiamano Giovanni Battista il capo, il modello, il duce dei monaci e degli eremiti. Egli abita la solitudine, anche per mostrare i pericoli del secolo e la sua corruzione, e per provare alle età future che il deserto, nido di belve feroci e di rettili velenosi, è meno pericoloso che il tumulto del mondo. Quanti milioni di uomini e di donne di ogni età, di ogni stato, si appartarono nella solitudine per lavorare alla loro santificazione! Leggete la vita dei Santi, e specialmente quella dei Padri del deserto... Le persone pie e contemplative hanno sempre desiderato, amato, cercato la solitudine. I più grandi fra i Santi, dice l'Autore dell'Imitazione di Gesù Cristo, hanno sempre evitato quanto potevano il commercio con gli uomini, e scelto la solitudine per vivere di Dio e per Iddio (Lib. I, c. XX, n. 1). I grandi uomini hanno in ogni tempo guardato la solitudine come un soggiorno di vere ricchezze, di felicità, di delizie, di pace, di sicurezza, di virtù, di perfezione, come un luogo sicuro dai pericoli e dalle seduzioni... I gentili medesimi conobbero la vita solitaria, l'ebbero in pregio e parecchi la praticarono. Per testimonianza di Plutarco, Scipione l'Africano diceva ch'egli non era meno solo che quando era solo; e non mai meno ozioso che nella solitudine.
ECCELLENZA E VANTAGGI DELLA SOLITUDINE
Come la terra nasconde nelle sue viscere l'oro, come il mare tiene sepolte nel suo seno le perle, come il suolo copre le radici degli alberi, così la virtù degli umili e dei Santi è sempre nascosta in questo mondo, sia da essi, sia da Dio, sia principalmente dall'amore alla solitudine... E Gesù medesimo non opera egli forse in segreto con la sua grazia e con i suoi doni?... La vita degli anacoreti, degli eremiti, fu vita nascosta nella solitudine. Il Salmista medesimo diceva: « Io sono fuggito, mi sono allontanato, ed ho fissato la mia dimora nella solitudine» - E perché ciò? «Perché ho veduto la violenza e la discordia correre da padrone il mondo, l'iniquità sedervi regina. Il delitto, la frode, l'usura e l'inganno non si partono mai dalle pubbliche piazze»«Io porrò la vera strada nella solitudine » (ISAI. XLIII, 19), dice il Signore per bocca d'Isaia, e i deserti si cambieranno in laghi, e le aride lande saranno bagnate da canali di acqua che farò scaturire sul pendio dei colli e in mezzo ai campi. Farò nascere nel deserto il cedro, il legno di Sethin, il mirto e l'olivo. L'abete, l'olmo e il bosso intrecceranno l'ombra del loro fogliame in mezzo alla solitudine. Sappiano i mortali che la mano di Dio ha fatto questi prodigi (ISAI. XLI, 18-20). «O solitudine, esclama S. Gerolamo, primavera carica dei fiori di Gesù Cristo! O solitudine, nella quale nascono le pietre preziose di cui dice l'Apocalisse che è costrutta la città del gran Re! O solitudine che parli familiarmente a Dio nella gioia! Che fai tu, fratello mio, nel secolo, tu più grande del mondo tutto? Per quanto tempo ancora ti schiaccerà l'ombra dei tetti? Fino a quando tuttavia, o Eliodoro, la bella prigione delle città ti terrà prigioniero? » La solitudine rende l'anima tranquilla, raccolta e presente a se stessa; la riempie dell'unzione delle cose celesti. Ma nessuno meglio del gran solitario S. Basilio ci descrive la felicità della solitudine. «La vita solitaria è scuola di celeste dottrina e di arti divine. Là non s'impara che Dio, la strada che conduce a Dio, e tutto ciò che bisogna sapere per giungere alla cognizione del sommo vero. L'eremo è paradiso di delizie, dove esalano gli aromi delle virtù, dove le rose della carità fiammeggiano del calore di fuoco; dove i gigli della castità risplendano di niveo candore e frammiste ai gigli e alle rose olezzano le viole dell'umiltà. Qui stilla la mirra della mortificazione non solo della carne ma, gloria più grande, della volontà propria, e svapora del continuo l'incenso di una assidua orazione. O solitudine, delizia delle anime sante e dolcezza inesauribile d'interne consolazioni! Tu sei quella fornace caldea nella quale i santi fanciulli smorzano con la potenza delle loro preghiere le fiamme dell'incendio che li investe. Tu sei il forno nel quale il re superno mette a cuocere i suoi vasi di gloria, battuti col martello della penitenza, perché siano perfetti e puliti con la lima della salutare correzione, affinché acquistino lucentezza. O cella solitaria in cui si negozia il cielo! Felice commercio in cui si cambia la terra col paradiso, quello che passa con quello che eternamente resta! O solinga cella, mirabile officina di spirituali esercizi, in cui l'anima umana ristora in sé l'immagine del suo Creatore e la fa ritornare alla sua originale purità e bellezza! O solitudine, tu procuri che venga Dio con puro cuore quell'uomo che poco fa, avvolto in dense tenebre, ignorava Dio e se medesimo: tu fai sì che l'uomo, appostato su la torre della sua mente, venga scorrere sotto a sé e scomparire quanto vi è di terreno, e se stesso, passare con le altre cose. O solitudine, o celletta, campo di Dio, torre di Davide, spettacolo degli Angeli, dimora di quelli che valorosamente combattono! O deserto, morte dei vizi, focolare e alimento delle virtù! Mosè deve a te l'aver ricevuto per due volte il Decalogo; per te, Elia vide passare il Signore; per te, Eliseo ricevette il duplice spirito del suo maestro. Tu sei la scala di Giacobbe, che porti gli uomini al cielo, e riporti il soccorso degli Angeli alla terra! O vita solitaria, bagno delle anime, purgatorio che lavi le macchie! O cella, tu sei il luogo, dove vengono a consiglia Dio e l'uomo. O eremo, felice ricovero contro le persecuzioni del mondo, riposo dei tra vagliati, consolazione degli afflitti, frescura contro gli ardori del secolo, divorzio dal peccato, reclusione dei corpi, libertà delle anime, deposito di gemme celesti, curia dei divini senatori! Dove l'uomo vincitore dei demoni, diventa compagno degli Angeli; esule dal mondo, diventa erede del paradiso; rinnegando sé, diventa seguace di Gesù Cristo»

martedì 29 gennaio 2013

Solo con l’amore …

Solo con l’amore siamo capaci di comprendere il vero significato della vita.
Solo con l’amore possiamo affrontare tutte quelle difficoltà che apparentemente ci sembrano difficili da superare. Solo con l’amore troviamo la forza di accettare tutte quelle cose che noi stessi non possiamo cambiare. Solo con l’amore sentiamo il bisogno di migliorare la nostra vita e quella di tutte le persone che ne fanno parte. Solo con l’amore possiamo sentire vicina la presenza di nostro Signore Gesù e della sua amatissima Madre Maria. Solo con l’amore possiamo sentire forte il calore delle persone a cui vogliamo bene, quel calore che abbiamo bisogno per andare avanti. Solo con l’amore troviamo il coraggio di non cadere in tentazione e di non voltarci mai indietro. Solo con l’amore troviamo la giusta comprensione per aiutare chi sta peggio di noi. Solo con l’amore possiamo cambiare in meglio questo mondo, trasformando la guerra in pace, la vendetta in preghiera, la disperazione in speranza; perché solo provando amore siamo capaci di portare a termine il nostro cammino, seguendo i passi di nostro Signore; perché è solo provando amore che Gesù si manifesta in noi, perché Lui è amore …

NEL GIORNO DELL'ONOMASTICO

O Dio, Padre buono, che chiami ciascuno per nome,
aiutami a crescere nella fede, nella speranza e nell'amore,
con l'esempio e l'intercessione di San.........
che mi fu dato come patrono.
Fa che io sappia assumere pienamente gli impegni battesimali,
e riconoscere in ogni momento della vita i segni del tuo Spirito,
che mi hai donato in Cristo Gesù nostro Signore. Amen.

PREGHIERA AL SANTO DEL PROPRIO NOME
O glorioso/a S.(nome), a cui per somiglianza del nome,
Iddio ha in modo speciale affidato la cura della mia salvezza,
quando nel santo Battesimo mi ha adottato per uno dei suoi figliuoli,
ottenimi con la tua potente intercessione che io viva una vita
conforme allo spirito di quella legge santa ed immacolata
di cui fosti così zelante osservatore.
Aiutami caritatevole protettore dell'anima mia,
a ricuperare tutto quello che ho perduto col peccato,
a combattere i miei spirituali nemici che sempre tentano di sedurmi.
Fa, con le tue preghiere presso Dio, che egli mi conceda la grazia
di imitare fedelmente le tue luminose virtù.
Difendimi perciò da ogni pericolo nel corso della mia vita,
e non mi abbandonare nell'ora della mia morte,
affinché dopo averti rassomigliato nel nome su questa terra,
sia introdotto nel cielo a partecipare alla tua gloria per tutta l'eternità.
Gloria...

lunedì 28 gennaio 2013

UNA CANDELA PER PREGARE

Una candela da sola non prega.
Ma tu Signore, fa che questa candela che io accendo:
Sia Luce!
Perché tu m' illumini
nelle mie difficoltà e nelle decisioni.
Sia Fuoco !
Perché tu bruci in me
tutto l' orgoglio e l' egoismo.
Sia Fiamma !
Perché tu riscaldi il mio cuore,
e mi insegni ad amare.
Signore, non posso restare molto in chiesa,
ma lasciare ardere questa candela,
è un po' di me stesso che voglio donarti.
Aiutami a prolungare la preghiera,
nell'attività di questo giorno. Amen.

Eroe è colui

L'autentico «eroe»
è l'uomo qualunque che ha pazienza,
è l'umile che accetta
il mistero della vita,
il mistero della fede,
il mistero dell'eternità.
Eroe è l'operaio flagellato dalla vita;
è la madre ricca di paura
per l'avvenire e di lacrime;
è il prete solitario e amato solo da Dio,
dimenticato da tutti,
tormentato dalla sua solitudine
e assetato di bellezza;
è il giovane che si apre alla vita
e la trova amara e malinconica...
Eroe è colui che crede fino allo spasimo
all'amore di Dio,
al progetto infallibile della provvidenza,
al mistero dell'infinito e dell'onnipotente;
eroe è colui che ogni giorno
accetta con pazienza e con sorriso la vita
e aspetta l'incontro con Cristo.

domenica 27 gennaio 2013

Sii benedetto

Sii benedetto, o Dio,
che sei così grande,
così luminoso e così buono.

Sii benedetto, o Dio,
per essere Colui ch'è
e che non prende niente da nessuno,
non riceve niente da nessuno.

Sii benedetto,
perché sei solo intelligenza e amore,
una luce immateriale
che nulla potrebbe oscurare,
una bontà che nulla
potrebbe mai impicciolire.

Sii benedetto, o Dio,
perché stai al di là
del mio sguardo
e tuttavia stai in cima alla mia fede
e al mio amore.

Sii benedetto, o Dio,
perché sei l'infinito
che si apre a me
e sei la beatitudine
che mi chiama.

sabato 26 gennaio 2013

Per una famiglia aperta

Il Disegno di Dio chiama ogni giorno gli sposi a vivere la “novità” dell’amore, attraverso la conversione del cuore e la santità della vita, segnata dalla sofferenza della croce e dalla speranza della risurrezione. La risposta al progetto di Dio impegna la famiglia a svolgere i compiti che le sono propri nel mondo di oggi: l’educazione alla libertà, ad un forte senso morale, alla fede e agli autentici valori umani e cristiani. Ad essa è affidato, anzitutto il compito dell’evangelizzazione e della catechesi; e nell'ambito della più ampia comunità sociale essa testimonia i valori evangelici, promuove la giustizia sociale, aiuta i poveri e gli oppressi. La famiglia cristiana potrà attuare questo, se sarà perseverante nella preghiera comune e nella liturgia che sono fonti di grazia. 



PREGHIERA CONTRO IL MALEFICIO

Signore Dio nostro, o sovrani dei secoli, onnipotente e onnipossente, tu che hai fatto tutto e che tutto trasformi con la tua sola volontà; tu che a Babilonia hai trasformato in rugiada la fiamma della fornace, sette volte più ardente e che hai protetto e salvato i tuoi santi tre fanciulli; tu che sei dottore e medico delle nostre anime; tu che sei la salvezza di coloro che a te si rivolgono, ti chiediamo e ti invochiamo, vanifica, scaccia e prometti in fuga ogni potenza diabolica, ogni presenza e macchinazione satanica e ogni influenza maligna e ogni maleficio o malocchio di persone malefiche e malvagie operati sul tuo servo. Fache in cambio dell’invidia e del maleficio ne consegua abbondanza di beni, forza, successo e carità. Tu Signore, che ami gli uomini, stendi le tue mani possenti e le tue braccia altissime e potenti e vieni a soccorrere e visita questa immagine tua , mandando su di essa l’angelo della pace, forte e protettore dell’anima e del corpo, che terrà lontano e scaccerà qualunque forza malvagia, ogni veneficio e malia di persone corruttrici e invidiose. Si, Signore Dio nostro, abbi compassione della tua immagine e salva il tuo servo … per l’intercessione della Madonna Miracolosa, Madre di Dio e sempre Vergine Maria, dei risplendenti arcangeli e di tutti i tuoi santi. Amen.

venerdì 25 gennaio 2013

PREGHIERA DI TOTALE FIDUCIA

Mio Dio, non solamente confido in te, ma non ho fiducia che in te. Donami dunque lo spirito di abbandono per accettare le cose che non posso cambiare. Donami anche lo spirito di forza, per cambiare le cose che non posso cambiare. Donami infine lo spirito di saggezza per discernere ciò che dipende effettivamente da me, e allora fache io faccia la tua sola e santa volontà! Amen.

giovedì 24 gennaio 2013

Angelus Domini

L’angelo del Signore
portò l’annuncio a Maria.
Ed ella concepì per opera
dello Spirito Santo.
Ave Maria …
Eccomi, sono la serva
del Signore.
Si compia in me la tua parola.
Ave Maria …
E il Verbo si fece carne.
E venne ad abitare in mezzo a noi.
Ave Maria …
Prega per noi, santa Madre di Dio.
Perché siamo resi degni
delle promesse di Cristo.

Preghiamo:
Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre; tu che nell'annuncio dell’angelo ci hai rivelato l’incarnazione del tuo Figlio, per la sua Passione e la sua croce guidaci alla gloria della resurrezione. Per Cristo nostro Signore. Amen.

SE SIETE INFELICI NON RIMPROVERATELO A ME …

Io sono la luce, e voi non mi vedete.
Io sono la via, e voi non mi seguite.
Io sono la verità, e voi non mi credete.
Io sono la vita, e voi non mi cercate.
Io sono il Maestro, e voi non mi obbedite.
Io sono il vostro Dio, e voi non mi pregate.
Io sono il vostro grande amico, e voi non mi amate.

LA RISPOSTA ALLE PAROLE DI NOSTRO SIGNORE:
Hai ragione, o Gesù, troppo poco ti ricordiamo e troppo poco ti amiamo per questo siamo infelici. Ma le tue braccia aperte ci invitano al tuo cuore e ci assicurano il perdono. Nel tuo cuore, fonte di luce, ritroveremo la forza per seguirti Via, Verità e Vita; la grazia per ascoltarti Capo e Maestro; la gioia per amarti Dio di Amore, Amico di quanti confidano in Te.

mercoledì 23 gennaio 2013

I GRADI DELLA PREGHIERA

La preghiera è un cammino con delle tappe di crescita. Il bambino che va a scuola prima deve imparare a tenere la matita in mano, poi imparerà a fare i segni; solo più tardi imparerà a scrivere; alla fine, cresciuto, sarà in grado di imparare anche a stenografare. Ma l’apprendimento della scrittura procede per tappe ben precise, che l’interessato spesso non percepisce neppure. Così è il cammino della preghiera. Se c’è metodo e applicazione, c’è sviluppo e crescita graduale e armoniosa. Se non c’è metodo nè applicazione, sono impediti la crescita e lo sviluppo. Non si deve lasciare la preghiera a se stessa, è una incoscienza. Se in un orto volete una buona produzione di ortaggi dovete darvi da fare. Un orto lasciato a se stesso vi dà solo qualche ciuffo d’insalata. L’esperienza sembra suggerirci di poter affermare che la preghiera ha cinque tappe di crescita, è come una montagna da scalare. Prima tappa: possiamo chiamarla la tappa “parole vuote “.E’ la preghiera non “informe” ma “deforme “, cioè la non-preghiera. Potremmo non considerarla preghiera, non merita questo nome, ma essendo un tipo di preghiera tanto diffusa siamo costretti a parlarne. Gesù Cristo l’ha condannata, l’ha esclusa: “quando pregate non moltiplicate vane parole come i pagani “. (Mt. VI, 7)Purtroppo è diffusissima: i rosari malmenati, le messe alla svelta, i sacramenti buttati alla rinfusa, le comunioni, le confessioni diventate una “routine” sono abitudini molto diffuse. E’ una desolazione. E’ una bestemmia. E’ una eresia. E tante persone vivono legate a quel tipo di preghiera tutta la vita. Si esce? Certo! Ma è come guarir dal cancro. Il verbalismo infatti è il cancro della preghiera. Il cancro non si cura con una iniezione: ci vuole l’intervento chirurgico o le applicazioni al cobalto che brucino i tessuti infetti. Ci vuole coraggio. La prima cura è esserne inorriditi. Chi non si sente malato non esce. Chi dorme sonni beati non guarisce. Seconda tappa: quando la preghiera si fa monologo. Quando cioè pregando, di tanto in tanto ci si rende conto che si sta parlando con Dio e si fa un po’ di attenzione a quello che si dice, ma Dio è ancora lontano mille miglia, Dio non è persona, Dio non è vivo, Dio non è sentito, è una realtà della stratosfera, non è una presenza, allora siamo al monologo. Il monologo è parlare a se stessi, interloquire con se stessi. Non è comunicare, comunica forse con gli altri uno che parla con se stesso? No, è solo un tipo strano, che probabilmente non comunica nemmeno con se stesso. Gira a vuoto. E’ molto frequente questo modo di pregare. E’ un pregare anche pericoloso, perché chi prega così ha l’illusione di fare, ma non fa. Se non pregasse affatto forse guadagnerebbe, perché presto o tardi cercherebbe un rimedio. E questo tipo di preghiera non opera sui nostri mali; lascia il tempo che trova. Non guarisce i mali. Addormenta la coscienza.
Terza tappa: Il dialogo. Siamo approdati alla preghiera. Quando sappiamo instaurare un dialogo con Dio, preghiamo. Quando Dio diventa persona, persona viva che sente, ci vede, ci ama, partecipa (lui lo è sempre, ma non lo è per la nostra superficialità). E noi, anche noi diventiamo persone vive, comunichiamo veramente con lui, e lui può così comunicare veramente con noi. La preghiera si fa calda, apriamo a lui i problemi con fede e lo ascoltiamo. La differenza con le due tappe precedenti è enorme. Prima il centro della preghiera eravamo noi, ora comincia a esserci anche lui, noi e lui, lui e noi. Nasce l’amicizia. Nasce il sondaggio della coscienza. Nasce il ponte con Dio. I nostri problemi ora possono essere influenzati da Dio. Dio può toccarci. Dio può guarirci. Dio può trasformarci. Siamo approdati alla preghiera. Se siamo stabilmente a questo grado di preghiera facciamo grandi progressi nella carità, nella fedeltà al dovere, nel distacco dal male. Ma bisogna imparare a vivere stabilmente lì. Esige sforzo, anche metodo: occorre imparare a concentrarsi, perché è un problema grosso di concentrazione. Dio sfugge ai sensi! I sensi non operano mai un contatto sensibile con Dio. Dio è spirito, è pensiero puro, solo se anch'io mi faccio pensiero, ho modo di raggiungerlo. Esige sforzo, ma la preghiera dà i primi risultati sorprendenti. Quarta tappa:ascolto Giunti al dialogo verrebbe da chiedersi: ma si può andare oltre? Non “si può “, “si deve” andare oltre. La vetta della preghiera non è ancora qui. Occorre giungere all'ascolto  Quando la preghiera si fa abitualmente ascolto siamo molto in alto nella preghiera. Naturalmente bisogna essere lì stabilmente non a sprazzi. Chi non è allenato alla preghiera può anche far una puntatina a questo grado di preghiera, poi Cala subito giù. E’ faticoso. Come si fa? Occorre partire dalla purificazione, bisogna imparare a scorticare l’orgoglio. Bisogna farsi verità. Diventar verità. Dio non riesce a parlarci finché non abbiamo imparato a toglierci le maschere dal volto. Ecco la prima operazione importante: dirci la verità, calarci nella verità, fare la verità dentro di noi. Metterci davanti alle nostre miserie con grande coraggio, dir pane al pane, vino al vino. Viviamo di sotterfugi. Prima di entrare in contatto con Dio bisogna capovolgere la nostra situazione di comodo, capire l’orrido delle nostre miserie, metterci in povertà assoluta davanti a lui. Quando siamo diventati schiettezza, allora Dio può veramente irrompere... e parlare. Dio parla. Per quali vie parla? Normalmente, si potrebbe dire che Dio usa cinque canali di trasmissione per comunicare con l’uomo di buona volontà. La mente: Dio ci fa capire. Fa capire i problemi in una luce nuova, spesso in modo così chiaro che crollano le illusioni e si fatica ad avere la pace. Ma Dio non agita. E’ Satana che agita, Dio no. La voce di Dio è sempre così composta, così delicata che basta un nonnulla a soffocarla. La volontà: Dio ci fa volere. La volontà è mossa verso una direzione di chiarezza. E’ come se un pezzetto di ferro entrasse in un campo magnetico; la volontà si orienta a Dio, si fa docile come un pezzo di ferro a contatto di una calamita. Si sente ciò che si deve fare e si ha la forza per farlo. E’ Dio che ci ha toccati. Le emozioni: Tutti hanno sperimentato forse dei momenti intensi di gioia dopo la preghiera prolungata. E’ una cosa difficile a spiegare: a volte è gioia, a volte è solo pace profonda, a volte è commozione. E’ probabile che Dio abbia toccato la nostra sensibilità. Se seguono frutti concreti di bene, è quasi sicuro che quella emozione è frutto di un contatto vero con Dio. Diciamo: “è quasi sicuro “, solo perché il mondo dello spirito come può essere controllato? Ma “dai frutti conoscerete l’albero” ha detto il Signore. Se questi momenti di intimità con Dio scatenano la nostra generosità, maturano alla carità, ci distaccano dall'egoismo  ci rendono umili, i frutti ci sono. Occorre aggiungere: Dio non parla alle nostre emozioni sempre in tono piacevole; quando ci parla col rimorso, la scontentezza, il vuoto, non è piacevole, ma Dio attende che rispondiamo. Sentire i nostri limiti è già un’azione di Dio in noi, è già un vero dono di grazia. Dio attende la risposta. L’immaginazione: Nel dialogo di Giovanna d’Arco di Bernard Shaw, il giudice dice alla fanciulla: “quelle voci che senti provengono dalla tua immaginazione “. Naturale! risponde Giovanna d’Arco all'inquisitore Dio non ha altra via che la nostra immaginazione per parlarci. Ma è Dio che parla! “. Nella nostra vita ci sono momenti di grande lucidità in cui Dio ha parlato in modo chiarissimo: quasi tutti l’hanno sperimentato. Certo è un discorso che non va fatto ai sognatori. In certi momenti la voce della coscienza è così netta, così in contrasto con tutto quello che vorremmo noi che non si può dubitare di una presenza divina che “conta i capelli del capo” e interviene in momenti determinati della nostra esistenza influenzando le nostre decisioni. La memoria: Dio a volte ci parla facendoci ricordare dei passi sbagliati che abbiamo fatto, ci influenza coi ricordi passati: pene o gioie, fallimenti o successi, richiami sentiti, parole, consigli, testimonianze avute, cose viste e imparate, ma che avevamo dimenticato. Qualche volta ci parla con delle nostalgie del passato, quando abbiamo amato intensamente, o ci parla ricordando l’amarezza d’uno sbaglio o di un peccato. Dio parla! Quanto parla! Il problema è solo rispondergli. Quando poi vogliamo provocare Dio nella sua voce diretta c’è la sua parola scritta, la Sacra Scrittura. E’ un argomento che merita una trattazione a parte, tanto è importante per la preghiera.

martedì 22 gennaio 2013

La nostra fede e le apparizioni di Maria Santissima

Molte persone di fronte alle più recenti apparizioni mariane sono scettiche, ritenendo la Rivelazione finita con il libro dell’Apocalisse e pensando che Dio ha affidato alla chiesa tutta la verità e i mezzi della grazia, e ciò basta. Tutto questo è vero, però è anche vero che la verità della fede vanno sempre rinnovate alla memoria, che la vita spirituale cresce attraverso un cammino educativo e che molto spesso il rifiuto pregiudiziale di fatti soprannaturali diventa quasi giustificazione per non lasciarsi mettere in discussione alla radice di noi stessi. Ed ecco allora la provvidenzialità delle Apparizioni: La Madonna viene per ricordarci la verità del Vangelo e della tradizione della Chiesa e per richiamarci i mezzi necessari per guarire dei mali che ci siamo procurati da noi stessi con la nostra trascuratezza e la nostra lontananza da Dio. Maria viene per aprire i nostri cuori alla conversione e quindi alla grazia del Signore. Tra le apparizioni degli ultimi due secoli ricordiamo l’Apparizione del 1830ma Rue du Bac dove la Vergine apparve a suor Caterina Labourè invitandola a far coniare la Medaglia Miracolosa che, diffusa rapidamente nel mondo, operò e continua ad operare guarigioni e conversioni. Nel 1846 la Vergine apparve a La Salette a due pastorelli: Massimino e Melania, e in lacrime, invitò insistentemente alla preghiera e alla conversione. Nel 1858 a Lourdes la Madonna apparve a Bernardette Soubiron per 17 volte invitando alla penitenza, alla preghiera per i peccatori e di presentò come l’immacolata Concezione. A Fatima nel 1917 la Madonna apparve a 3 pastorelli (Lucia, Francesco e Giacinta) rivelando loro un segreto in tre parti e rinnovando il suo invito alla preghiera, soprattutto del S. Rosario, al sacrificio, al pentimento e al ritorno a Dio. Qui si proclamò la Madonna del S.Rosario. Dopo la II guerra Mondiale, in un mondo che si va allontanando sempre di più da Dio in nome di un presunto progresso e di una falsa libertà, le presunte apparizioni di Medjugorje riprendono il messaggio di Fatima, in tutta la sua purezza e lo inseriscono dentro un cammino educativo di conversione e di crescita spirituale via via profondo. Al di là dell’autenticità o meno di questi fatti assai noti alla cronaca, e per i quali essi dichiarano di attenersi scrupolosamente al giudizio finale della Chiesa. I Fatti iniziarono il 24 giugno 1981: a Medjugorje (comune di Citluck vicino a Mostar in Jugoslavia) la Madonna apparve a 4 ragazze e 2 ragazzi. Il fenomeno che continua tutt’oggi si va ripetendo ogni giorno. Ai veggenti sono stati affidati numerosi messaggi, che si possono però riassumere in 5 messaggi fondamentali, la fede, la conversione, la preghiera e il digiuno. “Pace, pace, pace! Riconciliatevi!” Sono le parole fondamentali del messaggio della Madonna e pronunciate fin dal terzo giorno da Colei che qui si presenta sotto il titolo di Regina della Pace. Solo Dio può donarci la pace vera, per questo Maria ci invita alla riconciliazione con Dio, con gli uomini e con noi stessi perché la pace possa regnare nei nostri cuori. Il secondo messaggio della Madonna riguarda la fede. Fin dai primi giorni la Madonna ne parla, insistendo sull’importanza e sulla necessità di questo valore per poter giungere alla pace. Maria indica anche la fiducia e l’abbandono in Dio come condizione primaria per l’esaudimento di ogni desiderio o richiesta, per l’accettazione di ogni sofferenza secondo la volontà di Dio. Maria indica anche la conversione come condizione per la pace. Conversione come purificazione del cuore: un cuore rinnovato crea e alimenta rapporti sociali sereni, leggi e strutture più giuste ambienti e stili di vita a misura d’uomo. Per questo la Madonna richiede anche costantemente la confessione frequente. Dal quinto giorno in poi la Madonna quasi ogni giorno raccomanda la preghiera. Chiede a tutti di pregare con il cuore. La preghiera viene così a rafforzare e ad approfondire il legame dell’uomo con Dio, condizione necessaria per la pace. All’inizio chiedeva 7 Pater, Ave, Gloria e il Credo, poi almeno una Corona del S.Rosario, poi (dal 1984) il Rosario intero (misteri Gaudiosi, Dolorosi, Gloriosi9 e successivamente la S.Messa ogni giorno la lettura giornaliera della Bibbia e una vita sacramentale più intensa. Come si vede c’è quindi un cammino padagogico spirituale che Maria porta avanti con tutti i suoi figli disposti a vivere i suoi messaggi e a collaborare con Lei per poter sperimentare e offrire pace. La Madonna raccomanda anche in molti dei suoi messaggi il digiuno a pane e acqua. Con il digiuno l’uomo verifica, conferma e assicura il dominio di sé, liberandosi dalla proprie schiavitù e dalle passioni rendendosi capace di donarsi a Dio e quindi per la conversione e la pace. La Vergine Maria ha inoltre affidato ai veggenti dei segreti che in parte di riferiscono a l’umanità, in parte alla parrocchia di Medjugorje e in parte alla loro persona ed ha promesso per coloro che non credono un segno visibile su luogo delle Apparizioni. Maria inoltre mette in guardia contro le tentazioni e i piani di satana che vorrebbe distruggere il Piano di salvezza di Dio. Le presunte apparizioni di Medjugorje sono state accompagnate finora da numerosissimi frutti di conversione, di guarigione, interiore e anche da molte documentate guarigioni fisiche. Numerose sono inoltre le vocazioni a una vita di speciale consacrazione e i gruppi di preghiera che sorgono come conseguenza per tante persone di un cammino di fede più profondo e di un vivo desiderio di porsi alla scuola di preghiera di Maria.

PREGHIERA AL PREZIOSISSIMO SANGUE

Eterno Padre, io ti offro per le mani purissime di Maria corredentrice il Sangue che Gesù sparse con amore nella passione e ogni giorno offre nel sacrificio eucaristico. Unisco le preghiere  le azioni e le sofferenze mie di questo giorno secondo le intenzioni della Vittima Divina  in espiazione dei miei peccati, per la conversione dei peccatori, per le Anime del purgatorio e per i bisogni della santa Chiesa

LE SETTE OFFERTE

1. Eterno Padre, ti offriamo il Sangue preziosissimo che Gesù versò sulla croce e ogni giorno offre nel sacrificio eucaristico, per la gloria del tuo santo nome, per l'avvento del tuo regno e per la salvezza di tutte le anime. Gloria...
Sia sempre benedetto e ringraziato Gesù, che col suo Sangue ci ha salvato.
2. Eterno Padre, ti offriamo il Sangue preziosissimo che Gesù versò sulla croce e ogni giorno offre nel sacrificio eucaristico, per la santa Chiesa: per il Sommo Pontefice, i Vescovi, i Sacerdoti, i Missionari, le persone consacrate e per tutti i fedeli del popolo di Dio. Gloria...
Sia sempre benedetto e ringraziato Gesù, che col suo Sangue ci ha salvato.
3. Eterno Padre, ti offriamo il Sangue preziosissimo che Gesù versò sulla croce e ogni giorno offre nel sacrificio eucaristico, per la conversione dei peccatori, per l'amorosa adesione alla tua parola e per l'unità di tutti i cristiani. Gloria...
Sia sempre benedetto e ringraziato Gesù, che col suo Sangue ci ha salvato.
4. Eterno Padre, ti offriamo il Sangue preziosissimo che Gesù versò sulla croce e ogni giorno offre nel sacrificio eucaristico, per l'autorità civile, per la moralità pubblica, per la pace e la giustizia tra i popoli. Gloria...
Sia sempre benedetto e ringraziato Gesù, che col suo Sangue ci ha salvato.
5. Eterno Padre, ti offriamo il Sangue preziosissimo che Gesù versò sulla croce e ogni giorno offre nel sacrificio eucaristico, per la consacrazione del lavoro e del dolore, per i poveri, gli infermi, i tribolati e per tutti coloro che confidano nelle nostre preghiere. Gloria...
Sia sempre benedetto e ringraziato Gesù, che col suo Sangue ci ha salvato.
6. Eterno Padre, ti offriamo il Sangue preziosissimo che Gesù versò sulla croce e ogni giorno offre nel sacrificio eucaristico, per le nostre necessità spirituali e temporali, per quelle dei parenti, dei benefattori e dei nostri stessi nemici. Gloria...
Sia sempre benedetto e ringraziato Gesù, che col suo Sangue ci ha salvato.
7. Eterno Padre, ti offriamo il Sangue preziosissimo che Gesù versò sulla croce e ogni giorno offre nel sacrificio eucaristico, per coloro che oggi passeranno all'altra vita, per le Anime del purgatorio e per la loro eterna unione con Cristo nella gloria. Gloria...
Sia sempre benedetto e ringraziato Gesù, che col suo Sangue ci ha salvato.

CONSACRAZIONE AL SANGUE DI CRISTO
Signore Gesù, che ci ami e ci hai liberati dai nostri peccati con il tuo Sangue, ti adoro, ti benedico e a te con viva fede mi consacro. Con l'aiuto del tuo Spirito m'impegno a fare di tutta la mia esistenza, animata dalla memoria del tuo Sangue, un servizio fedele alla volontà di Dio per l'avvento del tuo Regno. Per il tuo Sangue versato in remissione dei peccati, purificami da ogni colpa e rinnovami nel cuore, perché risplenda sempre più in me l'immagine dell'uomo nuovo creato secondo giustizia e santità. Per il tuo Sangue, segno di riconciliazione con Dio e tra gli uomini, rendimi docile strumento di comunione fraterna. Per la potenza del tuo Sangue, prova suprema della tua carità, dammi il coraggio di amare te e i fratelli fino al dono della vita. O Gesù Redentore, aiutami a portare quotidianamente la croce, perché la mia goccia di sangue, unita al tuo, giovi alla redenzione del mondo. O Sangue divino, che vivifichi con la tua grazia il Corpo Mistico, rendimi pietra viva nella Chiesa. Dammi la passione dell'unità tra i cristiani. Infondimi nel cuore grande zelo per la salvezza del mio prossimo. Suscita nella Chiesa numerose vocazioni missionarie, perché a tutti i popoli sia dato di conoscere, amare e servire il vero Dio. O Sangue preziosissimo, segno di liberazione e di vita nuova, concedimi di perseverare nella fede, nella speranza e nella carità, perché, da te segnato, possa uscire da questo esilio ed entrare nella terra promessa del paradiso, per cantarti in eterno la mia lode con tutti i redenti. Amen.

domenica 20 gennaio 2013

PREGHIERA PER LA VITA

O Dio, amante e fonte della vita, noi ti lodiamo, ti glorifichiamo, ti dedichiamo la nostra gratitudine ammirata e gioiosa per il dono della nostra vita e per il dono della vita di ogni uomo, anche di chi sente la vita solo come un peso ed una croce. Noi, crediamo, o Signore che nessun uomo viene al mondo per caso, ma che ogni uomo è sempre il termine vivo e personale del tuo amore di Creatore e di Padre. Da te illuminati o luce del mondo, fa che sappiamo scorgere il riflesso dello splendore del tuo volto, di te o Dio che sei Bellezza infinita, sul volto di ogni uomo, sul piccolo volto che si sta formando del bambino non ancora nato, sul volto triste di chi è colpito dalla malattia e dal dolore, dalla solitudine e dall'emarginazione  sul volto stanco dell’anziano e di chi sta per morire.  Cristo Gesù, che nell'Eucaristia memorabile della tua Croce ci ami sino alla fine divenendo per noi Pane di vita e pegno di vita eterna, donaci la speranza, l’inventiva, il coraggio  la perseveranza e la gioia di custodire, di difendere e di promuovere la vita umana nella nostre famiglie, nella nostra città, nel mondo intero. O Maria, Immacolata e piena di grazia sin dal concepimento tu che con il tuo “si” umile e grande sei diventata per opera dello Spirito Santo Madre dell’Autore della vita, fa che ogni mamma in attesa senta rivolta a sé la parola dell’Angelo “Benedetto il frutto del tuo seno” e a tutti noi dono di servire la vita di ogni nostro fratello così da raggiungere la pienezza della gioia e della vita nell'eterna comunione d’amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

sabato 19 gennaio 2013

Ad ognuno di noi il proprio angelo custode …

O Dio, che nella tua misericordiosa provvidenza, mandi dal cielo i tuoi angeli a nostra custodia e protezione, fache nel cammino della vita siamo sempre sorretti dal loro aiuto per essere uniti con loro nella gioia eterna .Amen


LODI DI DIO ALTISSIMO

Tu sei santo,
Signore Iddio unico,
che fa cose stupende.
Tu sei forte, Tu sei grande,
tu sei l’Altissimo,
tu sei il Re onnipotente,
tu sei il Padre santo
Re del cielo e della Terra.
Tu sei il bene, tutto il bene
il sommo bene,
Signore Iddio vivo e vero.

Tu sei amore, carità.
Tu sei sapienza. Tu sei umiltà.
Tu sei pazienza. Tu sei la pace.
Tu sei la nostra speranza.
Tu sei giustizia. Tu sei temperanza.
Tu sei ogni nostra ricchezza.

Tu sei la nostra vita eterna,
grande e ammirabile Signore,
Dio onnipotente,
misericordioso Salvatore.

venerdì 18 gennaio 2013

Preghiera per il buon esito degli esami

O Spirito Santo, Tu che il giorno della Pentecoste illuminasti la mente dei tuoi Apostoli, facendo loro circondare e comprendere , tutte quelle verità che Gesù aveva loro detto nei tre anni di vita apostolica, ti prego affinché io possa ricordare e comprendere tutto ciò che ho appreso durante il periodo scolastico onde gli esami, che debbo sostenere, abbiamo buon esito. O Spirito Santo, anche in questo mio particolare assillo, fa che io veda e provi che tu sei veramente lo Spirito di Verità, lo Spirito consolatore che Gesù promise e mandò sugli Apostoli e sul mondo. Amen

Preghiera prima dello studio

PREGHIERA DELLO STUDENTE

Tre invocazioni a Maria per ottenere lo Spirito Santo

O purissima Vergine Maria, che nella tua Immacolata Concezione fosti fatta dallo Spirito Santo eletto Tabernacolo della divinità, prega per noi:
Affinché il divin Paraclito venga presto a rinnovare la faccia della terra.
O purissima Vergine Maria, che nel mistero dell’Incarnazione fosti fatta dallo Spirito Santo vera Madre di Dio, prega per noi:
Affinché il divin Paraclito venga presto a rinnovare la faccia della terra.
O purissima Vergine Maria, che stando in orazione, con gli Apostoli nel Cenacolo fosti sovrappiena di Spirito Santo, prega per noi:
Affinché il divin Paraclito venga presto a rinnovare la faccia della terra.

MARIA VUOL PORTARE IN CIELO TUTTI I SUOI FIGLI

Nell'Annunciazione l'Arcangelo La chiamò "Piena di Grazia ", e chiaramente non poteva intendere solo l'Anima, ma anche il Corpo, perché la persona è costituita da anima e corpo, e dato che l'anima si riversa sul corpo, Maria deve dirsi Piena di Grazia anche nel Corpo, oltre che nell'Anima. E il Corpo pieno di Grazia, come quello di Maria, è necessariamente pieno di Gloria. Per questo, non poteva marcire il Corpo di Maria nel sepolcro. D'altronde  Gesù come Dio poteva liberamente portare la Madre oltre i Cieli in Anima e Corpo. Poteva farlo e lo ha fatto. Come Dio poteva e lo fece; come Figlio voleva e lo fece. Gesù può tutto, e non lasciò corrompere il Cuore della Madre, che è simile al Suo; non lasciò decomporre la Carne della Madre che aveva dato a Lui la Carne.San Lorenzo da Brindisi afferma che "Maria è la Mistica Arca di Dio, glorificata per il merito infinito della Grazia ". Però Bossuet precisa nei discorsi mariani, che "in Cielo Maria ancora piange sui peccatori, prevedendone l'eterna rovina". P Roschini sostiene che "Maria fu Assunta perché Immacolata, ma essendo stata associata all'opera redentrice del Redentore, è consequenziale dire, che fu Assunta perché Corredentrice ".Il Corpo di Maria è stato Assunto in Anima e Corpo, perché il Suo Corpo non poteva decomporsi nel sepolcro, non poteva essiccarsi quel Sangue che ha dato la Vita fisica al Verbo eterno. Aveva dato la vita fisica a Colui che è la Vita stessa, a Colui che è la Grazia, per questo nascendo da Maria, Ella diventa la Madre della Grazia, la Tesoriera della Grazia, la Mediatrice di tutte le Grazie. Ogni battito del Cuore di Maria è stato un atto d'amore verso Dio, perciò la Sua Vita è stata un battito d'amore a Dio. Per questo, il Sacro Cuore di Gesù nulla rifiuta a Maria, a Sua Madre, che è la più degna delle Madri, Colei che per amore di tutte le madri, dei loro figli e di tutti gli esseri umani rinunciò ai diritti di Madre su Gesù, dando al Padre il proprio Figlio come Vittima per la salvezza di tutti noi. Il giorno dell'Assunzione della Madre di Dio, schiere innumerevoli di Angeli sono venuti sulla terra ad accompagnarla. Gli Angeli formano una scia di splendida Luce che collega il Cielo e la terra. Gesù attendeva Maria per abbracciarla e ringraziarLa ancora. Si era Maria addormentata nella morte in un'estasi d'amore e la Sua Anima era pie­na della cognizione di Dio. L'Assunzione di Maria segue il risveglio dal dolce sonno, perché sale al Cielo in Anima e Corpo, integra, come era nata, senza alcuna piccola imperfezione. Afferma Sant'Ambrogio che "l'Anima di Maria fu così splendida che Dio, splendore eterno, se ne invaghì e La scelse per Madre". E San Pier Damiani continua  "L'Anima di Maria non solo fu tutta bella, ma, dopo l'Incarnazione del Verbo, fu l'opera più grande fatta da Dio. Sale il Corpo di Maria, che racchiude un Cuore che ha cercato e amato solo Dio, e non può fermar­si di battere questo Cuore, perché ogni atto d'amore fatto da Maria, vale molto, molto di più, di tutti quelli fatti dalla moltitudine di Angeli e le schiere dei Santi. Maria è la Signora potentissima e può tutto. È il Mare di Grazie, Cumulo delle Grazie, Fonte della Grazia e di ogni consolazione, Pienezza di ogni bene e amorosissima Madre nostra. "L Assunzione di Maria è l'effetto della Onnipotenza Divina e dell'affetto filiale di Gesù verso la Madre Sua ", afferma, San Modesto, Patriarca di Gerusalemme. Maria in Cielo è sempre nostra Madre, dolce e premurosa, non vuole che nessun figlio Suo si perda. La Gloria di Maria in Cielo, è stata proporzionata ai meriti acquistati sulla terra. E chi potrà mai riuscire a comprendere quanta Grazia acquistò Maria nella Sua vita, se già alla nascita era Piena di Grazia? La Sua bell'Anima, libera da ogni impedimento, fin dall'inizio amò sommamente Dio e poi sempre L'amò, crescendo sempre nell'amore. Dal Cielo, Maria non toglie i misericordiosi occhi da tutti i Suoi figli, per aiutarli, proteggerli, guidarli e salvarli. Ma coloro che rifiutano l'aiuto di Maria avranno innumerevoli difficoltà nel trovare la Via per il Paradiso. Dove andranno, se non salgono per la Scala che conduce alla salvezza? "Per ogni anima che si danna il Cuore di Maria soffre di nuovo le stesse pene del Tempio e del Calvario ", dice Santa Caterina da Genova. La Venerabile Maria d'Agreda sentì queste parole dalla Madonna: "Gli uomini sappiano che Io sto in Cielo come loro Madre, Avvocata e Protettrice per difenderli, soccorrerli e incamminarli alla vita eterna. Avendo avuto lo, da Dio, tanti poteri a loro vantaggio, ma, tanti si perdono per non avermi invocata ". Dice l'Abate Roberto, che "Maria nella nascita fu un'Aurora, nella vita fu una Luce e nella mor­te un Sole ". E San Pietro Canisio gioisce quando attesta che "Maria vede sopra di Sé solo Dio e Cristo, e sotto di Sé tutte le altre creature". San Bonaventura La implora così: "Tu sei la Scala per la quale Dio scese a noi e per la quale noi dobbiamo risalire a Lui ". Maria è in Paradiso, noi siamo chiamati a seguirla in Paradiso, ma occorre vita pura; santità di cuore, mente e corpo; passioni e vizi eliminati; fedeltà agli insegnamenti di Gesù; amore verso tut­ti e specialmente a chi fa del male; carità nel servire e nel donare sempre un sorriso. Paradiso, Paradiso, o Donna Misericordiosa, portaci tutti in Paradiso.

giovedì 17 gennaio 2013

Preghiera al Padre

Padre, la terra ha bisogno di te;
l’uomo, ogni uomo ha bisogno di te;
ti preghiamo Padre,
l’aria pesante e inquinata ha bisogno di te;
torna a camminare per le strade del mondo,
torna a vivere in mezzo ai tuoi figli,
torna a governare le nazioni,
torna a portare la Pace e con essa la giustizia,
torna a far brillare il fuoco dell’amore perché,
redenti dal dolore, possiamo divenire nuove creature.

PROMESSE:
  •   Il Padre promette che per ogni Padre nostro che verrà recitato, decine di anime si salveranno dalla dannazione eterna e decine di anime verranno liberate dalle pene del Purgatorio.
  •   Il Padre concederà grazie particolarissime alle famiglie nelle quali tale Rosario verrà recitato e le grazie le tramanderà di generazione in generazione.
  •   A tutti coloro che lo reciteranno con fede farà grandi miracoli, tali e talmente grandi quali non se ne sono mai visti nella storia della Chiesa.

Preghiera per la pace in famiglia

O Spirito Santo, tu, che nelle Sacre Scritture sei stato simboleggiato come Vento che trae dall'arpa armonie di una dolcezza di Paradiso, fache torni l’armonia di pace nella famiglia che caldamente ti raccomando: cessino tra i suoi membri la superbia, l’invidia, la gelosia e vi regnino sovrane la mutua comprensione, la pace e la letizia: siano essi familiari, sempre pronti ad ogni rinuncia  e sacrificio per ottenere la pace, profondamente compresi che questa famiglia vale più di ogni ricchezza. Amen.

mercoledì 16 gennaio 2013

Mio Signore salvami dal peccato

Ti prego, mio Signore, salvami dai superbi e aiutami a non essere superbo. Salvami dal peccato e dall'esempio cattivo, dalle insidie della calunnia, dalle malelingue e da ogni lite con qualunque persona. Benedetto, o mio Signore, che ci hai aiutato e santificato coi tuoi precetti e tu lodiamo per le Tavole della Legge.

Lettera alla Madonna …

Grazie, o Mamma perché continui a rinnovare per noi l’invito alla conversione e al ritorno a Dio, educandoci con materna sollecitudine in un cammino di fede e di preghiera. Aiutaci, o Maria, a camminare giorno dopo giorno versò Gesù con cuore semplice ed umile, non cercando noi stessi, ma il compimento  della volontà del Padre. Che in ogni nostro pensare, parlare o agire possiamo essere testimoni di Cristo, senza vergogna o falsi rispetti umani, cercando sempre di piacere a Dio piuttosto che agli uomini. Rendici attenti ai bisogni dei fratelli, pazienti, tolleranti, accoglienti, soprattutto verso coloro che ci danno più fastidio perché maggiormente di discostano dalle nostre aspettative e dalle nostre attese e verso coloro che magari ci vivono accanto e con i quali fatichiamo a dialogare. Che il nostro cammino di fede non si arresti alle prime battute, ma possa proseguire giorno dopo giorno, grazie al Tuo Materno aiuto, con perseveranza e fiducia anche nei momenti della prova, fino al compimento pieno di tutto quanto Tu desideri per ognuno di noi.

martedì 15 gennaio 2013

ALLA GRANDE MADRE

O Madre, i risultati di tutte le  mie preghiere
e della mia fede assoluta in te debbono
essere come una malattia incurabile.
O Madre, poco importa il mio corpo,
purché  tu non mi abbandoni mai.
Accordami la tua visione e la tua grazia.
Non ho cercato il mio rifugio ai tuoi piedi benedetti
O Madre, io non ho che te per difesa.

Le preghiere del mondo: IL TUTTO

Immersi nell'oceano delle cose, abbiamo alfine compreso la linee dell’universo nell'esistenza incarnata. Il giorno e la notte, la grande Orsa della notte, i comandamenti incisi sulla pietra, tutto è nell'essere  Il Sinai, celeste dimora di Dio, Israfil, tromba del giudizio, tutto è nell'essere  La Bibbia, il Corano, il Vangelo, il Talmud, la sentenza della luce, tutto è nell'essere  I cieli infiniti, gli angeli che vi dimorano, i veli che celano i segreti della vita interiore, i settantamila veli, tutto è nell'essere  I sette cieli, le sette terre, i monti e i mari, l’inferno e il paradiso, niente altro sono che esistenza.