“Chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno
di me”
Gesù
prende su di sé il male, la sporcizia, il peccato del mondo, anche il nostro
peccato, di tutti noi, e lo lava, lo lava con il suo sangue, con la
misericordia, con l’amore di Dio. Questo
è il bene che Gesù fa a tutti noi sul trono della Croce. La croce di Cristo
abbracciata con amore mai porta alla tristezza, ma alla gioia, alla gioia di
essere salvati e di fare un pochettino quello che ha fatto Lui quel giorno
della sua morte. La morte di Gesù insegna agli uomini che l’amore vero è quello
che accetta di portare il peso della colpa altrui. La croce è il prezzo della
fedeltà all'amore di Dio e alla sua misericordia per tutti i peccatori.
Rifiutato da noi, Gesù muore per noi: si è comportato con noi come il parente
prossimo che si prende personalmente a carico la sorte del
fratello. La croce non è un brutto incidente di percorso sulla strada di Gesù;
non è un disguido sciagurato, prontamente recuperato dalla risurrezione; non è
la sconfitta irreparabile dell’amore: è il suo trionfo, la sua definitiva,
indubbia e indiscutibile rivincita.
Proprio questa promessa ci dà la forza per andare avanti e portare la nostra croce. È dalla croce che comincia la nostra salvezza e Gesù ci dà la sofferenza che siamo in grado di sopportare. Lui ci ha detto che non saremo tentati oltre le nostre forze ma dobbiamo essere come
RispondiEliminaLui miti e con cuore umile. Vissuta così la quaresima ci permette realmente di essere in comunione completa con Gesù e cercare di comprendere il nostro essere poco e la nostra miseria umana. Aiutaci sempre giorno per giorno. Noi abbiamo bisogno di te