La storia del Santo
Il
nome Michele deriva dall'espressione "Mi-ka-El" che significa
"chi è come Dio?". L'arcangelo Michele è ricordato per aver difeso la
fede in Dio contro le orde di satana. Michele, capo degli angeli, dapprima
accanto a lucifero (satana) nel rappresentare la coppia angelica, si separa poi
da satana e dagli angeli che operano la scissione da Dio, rimanendo invece
fedele a Lui, mentre satana e le sue schiere precipitano negli Inferi. Dopo
Maria Santissima, San Michele Arcangelo è la più gloriosa, la più potente
creatura uscita dalle mani di Dio. Scelto dal Signore come primo ministro della
Ss.ma Trinità, Principe dell'Esercito celeste, Custode, prima della Sinagoga,
poi della Chiesa, San Michele è stato molto venerato fin dai tempi più remoti.
L'Antico ed il Nuovo Testamento parlano di Lui, del Suo potere, delle Sue
apparizioni, della Stia intercessione, del dominio affidatogli su tutti gli
uomini dalla Suprema Bontà dell'Onnipotente. I Pontefici non mancarono di
raccomandare ai Fedeli la Devozione a San Michele. Anche ai nostri giorni, Poi
IX, Leone XIII e Pio XII ci dicono di supplicarlo per la difesa della Chiesa e
delle anime: "Raramente il ricorso all'Arcangelo San Michele è apparso più
urgente di ora... perché il mondo, intossicato dalla menzogna e dalla slealtà,
ferito dagli eccessi della violenza, ha perduto la sanità morale e la
gioia" (Pio XII). Difatti, come non riconoscere l'opera di Satana e dei
suoi demoni nell'orgoglio, nei tradimenti che sconvolgono la Società e il mondo
odierno? Non è dunque consolante e confortante di pensare che, sopra i demoni
scatenati in tutta la Terra, si stendano l'Azione e la Potenza del Sommo
Arcangelo, protettore dei popoli e della Chiesa? In questi tempi torbidi, la
storia delle apparizioni di San Michele nel mondo, lungo i secoli, sarà motivo
di ritrovare fiducia e fede, poiché Egli è, e sarà sempre, il fedele Custode e
difensore delle Nazioni e delle Genti che l'invocano, si affidano a Lui nei
travagli e nelle persecuzioni. Preghiamolo più che mai a maggior gloria di Dio.
Non dimentichiamo anche di pregare tutti gli Arcangeli e Angeli del Signore,
specialmente San Gabriele, San Raffaele, l'Angelo Custode, l'Angelo Consolatore
di Gesù nell'Orto, affinché ci soccorrano, ci difendano e facciano tornare la
Fede, la Giustizia e la Pace nel mondo.
LE
APPARIZIONI DI SAN MICHELE
La
reggia terrestre di San Michele si trova nel Gargano, sul sacro monte a nome
dell'Arcangelo: "Monte Sant'Angelo"; fu scelta da lui stesso dopo tre
meravigliose apparizioni al vescovo Lorenzo Malorano (490). Ecco la storia di tali
apparizioni sul Monte Gargano.
PRIMA
APPARIZIONE (8 maggio 490)
San
Michele si manifestò la prima volta l'8 maggio del 490. Un ricco signore di
Siponto smarrì il toro più bello del suo armento. Dopo tre giorni di ricerca,
lo rinvenne in una spelonca quasi inaccessibile del Gargano. Irato di non
potere riaverlo, egli volle ucciderlo e gli scoccò una freccia. Ma, oh
meraviglia, a metà strada, la freccia tornò indietro e colpì l'arciere ad un
braccio. Stupito, il signore andò a trovare il vescovo di Siponto, Lorenzo
Maiorano, per essere illuminato. Questi ordinò un digiuno di tre giorni e
preghiere pubbliche. Il terzo giorno, San Michele apparve al Vescovo, dicendogli
di essere l'autore del prodigio della grotta e che questa sarebbe, d'ora in
poi, il suo Santuario in terra.
SECONDA
APPARIZIONE (12 settembre 492)
Alcuni
anni dopo, i Sipontini vennero assediati dall'esercito barbaro di Odoacre, re
degli Eruli. Vedendosi sul punto di perire, ricorsero al santo vescovo Lorenzo
Maiorano; Egli chiese e ottenne la protezione dell'Arcangelo: San Michele gli
apparve, promettendogli la vittoria. Tre giorni dopo, l'aria si oscurò, si scatenò
un temporale terribile, il mare si sconvolse. Le orde d'Odoacre, colpite dalle
folgori, fuggirono spaventate. La città era salva.
TERZA
APPARIZIONE (29 settembre 493)
L'anno
seguente, per festeggiare devotamente l'Arcangelo e ringraziarlo della
liberazione della città, il Vescovo di Siponto chiese al Pontefice, Gelasio I,
il consenso di consacrare la Grotta e di stabilire il giorno di questa
Dedicazione. Nella notte dal 28 al 29 settembre 493, San Michele apparve una
terza volta al vescovo Lorenzo Maiorano, dicendogli: "Non è d'uopo che
dedichiate voi questa chiesa... perché Io l'ho già consacrata... Voi, celebratevi
i Santi Misteri... L'indomani mattina, parecchi vescovi e il popolo si recarono
in processione al Gargano. Entrati nella Grotta, la trovarono piena di luce. Un
altare di pietra era già innalzato e ricoperto di un pallio porporino. Allora
il santo vescovo celebrò la prima S. Messa, alla presenza dei vescovi e di
tutto il popolo.
QUARTA
APPARIZIONE (22 settembre 1656)
Dodici
secoli dopo, la peste infieriva a Napoli ed in tutto il regno. Dopo Foggia,
dove mori quasi la metà del popolo, Manfredonia era minacciata. Il vescovo,
Giovanni Puccinelli, ricorse a San Michele, chiedendogli, nella Sacra Grotta,
con tutto il clero e tutto il popolo, il suo potente aiuto. All'alba del 22
settembre 1656, in una grande luce, vide San Michele, che gli disse:
"Sappiate, o Pastore di queste pecorelle, che Io sono l'Arcangelo Michele;
ho impetrato dalla Ss.ma Trinità che, chiunque adopererà con devozione i sassi
della mia Grotta, allontanerà dalle case, dalle città, e da qualunque luogo, la
peste. Praticate e narrate a tutti la Grazia Divina. Voi benedirete i sassi,
scolpendo su di essi il segno della Croce con il mio Nome". E la peste fu
vinta. Oggi ancora si usano questi sassi, presi nella Grotta con fede, per
avere la protezione dell'Arcangelo. E San Michele continuò, e continua sempre,
la sua missione, apparendo di tanto in tanto, odi qua, odi là, in Italia... in
Francia, al vescovo d'Avranches, a Santa Giovanna d'Arco... in Portogallo, ad
Antonia d'Astonaco... ai veggenti di Fatima...
29
settembre DI OGNI ANNO: Festa dei santi Michele, Gabriele e Raffaele,
arcangeli. Patronato:
Polizia, Radiologi, Droghieri. Etimologia:
Michele = chi come Dio?, dall'ebraico L'immagine
di Michele arcangelo sia per il culto che per l'iconografia, dipende dai passi
dell'Apocalisse. È comunemente rappresentato alato in armatura con la spada o
lancia con cui sconfigge il demonio, spesso nelle sembianze di drago. È il
comandante dell'esercito celeste contro gli angeli ribelli del diavolo, che
vengono precipitati a terra; è
stato sempre rappresentato e venerato come l’angelo guerriero di Dio.
PREGHIERA
A S. MICHELE ARCANGELO
O
gran Principe delle celesti Milizie, glorioso Arcangelo S. Michele, noi, vostri
devoti, umilmente prostrati ai vostri piedi, vi salutiamo e, con effusione di
cuore, imploriamo il vostro potente Patrocinio ed il vostro efficace intervento
presso il trono della Ss.ma Trinità. Deh! Fate che da quel trono di gloria
discenda, come benigna rugiada, sui nostri cuori, la divina Grazia; la quale
dia prosperità ai nostri campi, tranquillità ai mari, trionfo alla Chiesa
Cattolica, pace fra i Principi cristiani, e gloria alla nostra terra, che vi
degnaste di venire a soccorrere con la vostra presenza sul fortunato monte del
Gargano. O benignissimo Arcangelo, Protettore della Chiesa universale e Patrono
nostro singolarissimo, pregate per noi, e soccorreteci nelle nostre necessità.
Liberateci dal demonio, ora e nel punto estremo della nostra vita, dopo la
quale speriamo, nel vostro potente patrocinio, divenire da voi stesso
introdotti esultanti nel Regno celeste. Così sia.
INVOCAZIONE
A SAN MICHELE ARCANGELO
In
nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Così sia. Gloriosissimo
Principe delle celesti Milizie, Arcangelo San Michele, difendici nella
battaglia contro tutte le potenze delle tenebre e la loro spirituale malizia.
Vieni in aiuto di noi, che fummo creati da Dio e riscattati a gran prezzo dalla
tirannia del demonio. Tu sei venerato dalla Chiesa quale suo Custode e Patrono,
e a te il Signore ha affidato le anime che un giorno occuperanno le sedi
celesti. Prega, dunque, il Dio della Pace di tenere schiacciato Satana sotto ai
nostri piedi, affinché esso non valga né a fare schiavi di sé gli uomini, né a
recare danni alla Chiesa. Presenta all'Altissimo con le tue le nostre
preghiere, perché discendano tosto su di noi le sue Divine Misericordie e tu
possa incatenare il dragone, il serpente antico, Satana, e incatenato
ricacciarlo negli abissi, donde non possa più sedurre le anime. Così sia.
SUPPLICA
A SAN MICHELE
Angelo
che presiedi a custodia generale di tutti gli Angeli della terra, non mi
abbandonare. Quante volte ti ho addolorato con le mie colpe... Ti prego, in
mezzo ai pericoli che circondano il mio spirito, mantieni il tuo appoggio
contro gli spiriti maligni che cercano di buttarmi in preda al serpente della
lusinga, al serpente del dubbio, che attraverso le tentazioni del corpo cercano
di imprigionare la mia anima. Deh! Non lasciarmi esposto ai colpi sapienti di
un nemico tanto terribile quanto crudele. Fa' che io possa aprire il mio cuore
alle dolci tue ispirazioni, animandole ogni qualvolta parrà spegnersi in me la
volontà del tuo cuore. Fa' scendere nel mio animo una scintilla della
soavissima fiamma che arde nel tuo cuore ed in quello di tutti i tuoi Angeli,
ma che arde più che sublime ed incomprensibile a noi tutti e soprattutto nel
nostro Gesù. Fa' che al termine di questa miserabile e brevissima vita terrena,
io possa venire a godere l'eterna beatitudine nel Regno di Gesù, che io giunga
allora ad amare, benedire e gioire. Così sia.