(Dialogo
tra un Bambino e Gesù)
AMICO
- Gesù, mio amico prediletto, ti ringrazio di avermi fatto ritornare, qui,
davanti al tuo tabernacolo dove mi sento atteso e accolto. Sono sicuro di farti
contento, perché me lo hai detto pure tu. Oggi, Gesù, vorrei parlarti di un mio
amico che è molto malato. Io che cosa abbia veramente non te lo so dire, perché
i grandi, quando parlano sono sempre misteriosi. So che sta male e che non può
venire nemmeno a scuola. Dice che morirà presto e tutti sono piuttosto
preoccupati. Io ho pensato di parlarne con te perché mi sembrerebbe una cosa
buona se tu lo guarissi. Tu hai risuscitato addirittura il tuo amico Lazzaro e
quindi guarire il mio amico è più facile! Non ti pare? In classe hanno detto di
pregare chi un santo chi un altro, ma io ho preferito parlare direttamente con
te.
GESÙ
- Grazie, mio piccolo amico, di essere venuto e dell'interessamento che hai per
questo bambino ammalato che ti sta a cuore. Quando si ama, e chi si ama soffre,
non si può non soffrire con lui, questo ti spiega anche la mia sofferenza che è
proporzionata all'amore che ho per tutti. Conosco questo tuo amico e anche il
suo male, non preoccuparti, nulla avviene che sia fuori del piano di Dio,
nostro Papà, che unico conosce e vuole il vero bene di tutti. Quello che tu
chiedi, giustamente è quello che senti nel tuo cuore, ma sei sicuro che è il
vero bene del tuo amico? Dal tuo punto di vista, certo, vivere tanti anni,
laurearsi, diventare qualcuno che conta è cosa importante, ma viste le cose dal
nostro punto di vista, che è quello vero, la cosa più importante è raggiungere
il Paradiso, come per un fiore portare frutto. Non ti pare? E se fosse maturo
il tuo amico? Se fosse pronto per il Cielo, vorresti impedirglielo o gli
diresti: "Fortunato tu che sei già stato promosso e sei arrivato"?
Vedi come cambiano le cose? La vita non vale per la sua lunghezza ma per
l'intensità dell'amore, come un compito, vale se è fatto bene. È bene per te e
per i tuoi amici, come per i suoi genitori, pregare, perché questo non fa che
intensificare la vostra capacità di amare, ma poi dite sempre: "Sia fatta
la tua volontà" perché solo questa è il vero bene. Quello che è importante
è che, quando il cielo della vita secondo le leggi della natura scatenate dal
peccato, compie la sua azione conclusiva, il cuore dell'uomo abbia portato il
suo frutto d'amore. La morte, dopo che io l'ho vista e sono risorto, non può
più fare male a nessuno che viva la sua vita unito a me, mentre è una cosa
terribile per chi vive in peccato e precipita nell'inferno. Chi sta veramente
male non è il tuo amico ammalato, ma tutti i tuoi compagni e gli uomini che
vivono con nel cuore il cancro del peccato.
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