mercoledì 17 aprile 2013
I SANTI: PIANTAGIONI SCELTE DI DIO!
I
Santi non sono solo uomini, bensì sono uomini di Dio, perché da Dio si sono
lasciati modellare. Maria, giustamente definita Santissima, è la Prima donna
umana ad occupare il posto d’onore dopo il Santissimo che è il Santo dei Santi:
Gesù di Nazareth! Con l’incarnazione del Verbo in Lei inizia la lunga Via della
Santità che ha come partenza Dio che si fa Carne. Lui, in Maria, è il Santo di
ogni Santo che dopo di Lui sarebbe stato realizzato. Maria, quale giovinetta
prescelta da Dio, possiede il rispetto filiale per le “cose di Dio”. Sa che Dio
può parlare agli uomini perché Lei conosceva la Storia del Suo Popolo, quale
eletto di Dio. Tale conoscenza non la rende sciocca e sfuggente all’annunzio
dell’Angelo portatore della Volontà di Dio in Lei. Lo ascolta e, pur non
conoscendo uomo, si lascia penetrare dalla Sola Volontà dell’Altissimo, senza
chiedersi troppi perché. Inizia l’espressione di quella Santità che Dio aveva
già realizzato in Lei quando le regala la Beatitudine quale Immacolata
Concezione. In Lei c’era già la scintilla di Santità nel Sapere che Dio
esisteva e che tutto poteva. Il Seguito,
espresso nella Vita di Gesù, quale Maria Santissima, conferma la Verità che
ogni santo si esprime nella Vita del Santo dei Santi, Gesù, vivendo da veri
uomini di Dio. Vive con il Figlio, respirando ogni Sua Parola, fino a bere con
Lui il Calice Amaro del Dolore e godere, poi, della Vita insieme in Paradiso. Con
Gesù e con Maria la Santità vive per ogni uomo che desideri conoscerne ogni piccolo
particolare e farlo suo. C’è un modo semplice per poter entrare nel Tabernacolo
vivente della Santità: bussare alla Sua Porta e chiedere asilo! Con Gesù e con
Maria molti uomini della terra hanno trovato asilo ed hanno dimostrato che a
Dio tutto è possibile. Basti saperlo! IL
SANTO E’ LA COMPLETEZZA DEL SACRIFICIO DI GESÙ SULLA CROCE: Dice
San Paolo: “Completo su di me le sofferenze di Cristo”. Parlare dei Santi vuol
dire mostrare il volto di Gesù in perfetta unità con il Padre. Vuol dire
conoscere la forza dello Spirito Santo che rende possibile ogni cosa; vuol dire
essere una cosa sola con Dio. Non c’è Santo che non mostri tale unità fino ad
essere Eucarestia vivente in ogni generazione. Il Santo è il Martire del
Martire Divino ed in lui è anche opera salvifica per l’umanità mediante il Suo
Esempio. Il Sangue dei Martiri grida vendetta come è scritto nell'Apocalisse ma, quale vendetta se non il desiderio che si consumi l’opera del Salvatore
mediante le generazioni ove l’Eucarestia si mostri a loro? “Questo è il Mio
Corpo … e questo è il Mio Sangue … prendete e mangiatene tutti” dice Gesù. Non
può essere il Banchetto Divino una semplice consumazione di elementi fini a se
stessi, bensì un incontro d’unione fra l’invitato ed il Suo Dio che gli chiede
la partecipazione al Suo Sacrificio ed anche al Premio che da esso ne deriva. Il
Santo beve nel Calice di Gesù e mangia quel Corpo nella consapevolezza di
essere Lui il Gesù che vive. Dice San Paolo: “Non sono più Io che vivo ma è
Cristo che vive in Me”. L’unità che Gesù ha realizzato è il frutto dell’Amore
che Dio Padre per mezzo del Suo Spirito realizza con il Figlio. Nella medesima
onda ogni creatura diverrà portatrice dell’Amore di Dio, portando al mondo
l’adempimento di quella volontà divina che vuole l’uomo nel Figlio quale
partecipazione totale per godere la ricchezza totale della vittoria di Dio su ogni
Principato ed ogni Potestà. San Paolo va a riprendersi quella Corona Regale che
Gesù gli promette ed il Sangue dell’Apostolo testimonia che dove è il Padrone
la è anche il Suo Discepolo.
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