sabato 9 marzo 2013
La Chiesa ha fiducia nei giovani
La
Chiesa ha fiducia nei giovani, spera in essi e nelle loro energie, ha bisogno
di loro e della loro vitalità, per continuare a vivere con rinnovato slancio la
missione affidatale da Cristo. Ci lascia un concetto semplice papa Benedetto
XVI, che nell'udienza promossa dal Pontificio Consiglio della Cultura, dedicata
alle “Culture giovanili emergenti”, ha voluto rinnovare la fiducia nei giovani
avendo consapevolezza delle tante situazioni problematiche che toccano anche l’ambito
della fede e dell’appartenenza alla Chiesa. “Quest’ultima guarda alla loro
condizione, alle loro culture, come ad un punto di riferimento essenziale ed
ineludibile per la sua azione pastorale” E poi l’auspicio che “l’Anno della
fede sia, anche per le giovani generazioni, un’occasione preziosa per ritrovare
e rafforzare l’amicizia con Cristo, da cui far scaturire la gioia e l’entusiasmo
per trasformare profondamente le culture e le società”. Ma c’è un passaggio nel
suo discorso ai giovani che mi ha colpito profondamente, quando viene rievocato
il messaggio che il Concilio Vaticano II rivolse ai giovani, con l’appello di
Paolo VI: “lottate contro ogni egoismo. Rifiutate di dal libero corso agli
istinti della violenza e dell’odio, che generano le guerre e il loro triste
corteo di miserie. Siate generosi, puri, rispettosi, sinceri. Costruite nell'entusiasmo un mondo migliore di quello attuale”. Chissà se ogni politico eletto in
parlamento avrà la capacità di incidere, come si fa sul marmo, queste parole
che sanno di profezia? Recentemente ho letto un appello prelettorale da parte
di alcuni giovani universitari che si rivolgevano ai candidati alle politiche
in maniera drammatica: “ Sui nostri pensieri incombono mille paure, paure di
non riuscire a riscattare tutti i crediti, paura del contratto a progetto che
scade, paura di non trovare, dopo gli studi, un lavoro all'altezza delle nostre
aspettative o di non trovarne affatto”. Una generazione dunque che ha paura del
futuro, ecco la vera malattia dei giovani. E’ difficile fare loro iniezioni di
entusiasmo come vuole il Pontefice, ma sicuramente la luce in fondo al tunnel
prima o poi dovrà apparire. Nei giorni scorsi molti genitori si sono ritrovati nell'angoscia –dilemma di dovere scegliere, on line, assieme al loro figlio in
terza media l’istituto superiore. Molti si sono chiesti se aveva un senso
scegliere un tipo di istruzione per preparare i giovani a un mestiere, ma poi c’è
la triste realtà che tutte le categorie professionali sono in crisi con una
dilagante e crescente disoccupazione di giovani laureati, costretti ad andare all'estero per trovare un lavoro e realizzarsi. Appunti e riflessioni per il
nuovo parlamento italiano. I. Scinardo.
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