Voglio ringraziarti, Signore, per il dono della vita.
Ho letto da qualche parte che gli uomini sono angeli con
un’ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati.
A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare, Signore,
che anche tu abbia un’ala soltanto. L’altra la tieni
nascosta: forse per farmi capire che tu non vuoi volare senza di me.
Per questo mi hai dato la vita: perché io fossi tuo compagno
di volo. Insegnami, allora, a liberarmi con te. Perché vivere
non è trascinare la vita, non è strappare la vita, non è
rosicchiare la vita.
Vivere è abbandonarsi, come un gabbiano, all’ebbrezza del
vento.
Vivere è assaporare l’avventura della libertà.
Vivere è stendere l’ala, l’unica ala, con la fiducia di chi
sa di avere nel volo un partner grande come Te!
Ma non basta saper volare con Te, Signore tu mi hai dato il
compito di abbracciare anche il mio fratello e di aiutarlo a
volare.
Ti chiedo perdono per ogni peccato contro la vita
e per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi.
Non farmi lasciare il prossimo nel vestibolo malinconico
della vita
dove si "tira a campare", dove si vegeta solo.
Non farmi passare indifferente vicino al fratello
che è rimasto con l’ala, l’unica ala, inesorabilmente
impigliata
nella rete della miseria e della solitudine e si è ormai
persuaso
di non essere più degno di volare con Te.
Soprattutto per questo fratello sfortunato
dammi, o Signore, un’ala di riserva
Ti prego mio dio dammi un'altra ala per volare vicino mia moglie dacci un altra possibilità grazie
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