immagine
e somiglianza,
e
m’hai donato occhi
per
guardare e orecchie
per
sentire.
Ed
io, mi son sentito
piccino,
per non aver
guardato
abbastanza
e
sentito a sufficienza
ciò
che intorno a me accadeva.
Non
ho guardato mai in faccia
alla
sofferenza né alla miseria,
non
ho voluto mai sentire
i
lamenti né le implorazioni
di
chi, in me, vedeva te.
Né
tanto meno, ti ho mai
cercato
nel volto altrui
né
teso la mano nel
bisogno
estremo, riconoscendo
solo
la mia supremazia.
Ed
or che lo vorrei, non riesco,
e
mi aggrappo invano alla vita,
che
vede precipitare la mia
immagine
e la mia somiglianza,
nel
profondo baratro del peccato.
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