Con tale giudizio:
• Risorgeranno tutti i corpi degli uomini. Ogni corpo,
trasformato da corruttibile e mortale in incorruttibile ed eterno, si unirà
alla propria anima, condividendo con essa la condizione del Paradiso oppure
dell’inferno: condizione che essa ha dal momento della morte del corpo.
• Tra tutti i santi del cielo si vivrà una fraterna comunione
“estremamente deliziosa, perché ognuno avrà tutti i beni di tutti gli altri
beati. Ognuno amerà l’altro come se stesso e perciò godrà del bene altrui come
del proprio. Così il gaudio di uno solo sarà tanto maggiore quanto più grande
sarà la gioia di tutti gli altri beati” (S. Tommaso d’Aquino, Conferenza sul
Credo).
• Ci saranno “nuovi cieli e una terra nuova” (2Pt 3,13).
L’universo attuale, liberato da ogni schiavitù, sarà un nuovo universo, in cui
“non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno perché le cose di
prima sono passate” (Ap 21,4).
• Si realizzerà compiutamente e definitivamente il disegno di
Dio di “ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle
della terra” (Ef 1,10). Dio sarà “tutto in tutti” (1Cor 15,28).
Quando avverrà il Giudizio finale?
Soltanto Dio conosce il giorno e l’ora di tale avvenimento
definitivo. Noi sappiamo solo che avverrà ‘nell’ultimo giorno” (Gv 6,39), alla
fine di questo mondo.
Dove si fonda la nostra fede circa la risurrezione del nostro
corpo?
Si fonda:
• sulla Fede in Dio che “non è un Dio dei morti, ma dei
viventi” (Mc 12,27)
• su Gesù Cristo, il quale:
- ha detto ‘Io sono la risurrezione e la vita” (Gv 11,25)
- ha operato alcune ‘risurrezioni’ durante la sua vita
terrena: di Lazzaro, del figlio della vedova di Nain, e della figlia di Giairo.
Tali ‘risurrezioni’, che erano un ritornare alla vita precedente, erano segno
del suo essere ‘la risurrezione”, e prefigurazione del suo risorgere
- ha fatto questa solenne promessa prima di morire: “Io vado
a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto,
ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io” (Gv 14,
2-3)
- ha liberamente subito la morte, e la morte di croce, per la
nostra salvezza: con la sua morte ha vinto la morte, per sé e per tutti noi
- è risorto lui stesso con il suo proprio corpo, trasformato
e glorificato: “Se Cristo non è risuscitato […] è vana anche la vostra Fede” (1
Cor 15,14)
- è principio, fondamento e certezza anche della nostra
risurrezione: Lui è «il primogenito di coloro che risuscitano dai morti» (Col
1, 18); “Dio, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua
potenza” (1 Cor 6,13).
Come avverrà la risurrezione dei nostri corpi?
Conoscere il modo come avviene la risurrezione supera le
possibilità del nostro intelletto. È accessibile solo nella Fede.
Qual è la differenza tra la risurrezione del corpo e la
reincarnazione?
Esiste fra le due un’enorme differenza, in quanto:
• la risurrezione non è un ritornare alla vita precedente, ma
è un vivere nuovo con un corpo completamente trasformato
• ogni vita è unica e irripetibile
• “E’ stabilito che gli uomini muoiano una sola volta” (Eb
9,27).
In che senso il cristiano muore e risorge ogni giorno?
Ogni giorno della vita qui sulla terra è per il cristiano un
partecipare alla Morte e alla Risurrezione di Cristo, da un punto di vista:
• sacramentale: col sacramento del Battesimo noi moriamo con
Cristo al peccato (veniamo da lui liberati dal peccato) e risorgiamo a nuova
vita, alla vita dei figli adottivi di Dio, membri di Cristo e della sua Chiesa,
tempio dello Spirito Santo
• morale: ogni giorno siamo chiamati a fuggire il peccato, a
evitarlo, a pentirci e a risorgere da esso, per vivere con gioia ogni momento,
da figli di Dio, cercando “le cose di lassù, dove si trova Cristo assiso alla
destra di Dio” (Col 3,1).
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