Ma
che cosa vuol dire «consacrarsi a Maria»?
La consacrazione
alla Vergine è intesa sostanzialmente in due diversi modi di offrirsi:-
Più comunemente i nostri fedeli si consacrano a Maria con la mentalità di chi
invoca una protezione, cioè come persone da proteggere dal peccato, dai mali
della vita, fino alla salvezza eterna. Questo modo comune di intendere la
consacrazione è certamente molto valido e gradito a Maria, ma rimane a un
livello di comprensione materiale. L'assistenza materna di Maria eserciterà
senza dubbio un influsso trasformatore sulla persona che a lei si offre, ma
tale trasformazione non viene intesa come obiettivo proprio della
consacrazione.
- Più
a fondo, ci si consacra a Maria per essere posseduti radicalmente da lei, per
realizzare una profonda conformità interiore con lei: come persone da
trasformare secondo lo spirito di Maria, e quindi di Cristo suo Figlio. Ci si offre
a Maria per essere progressivamente sempre più posseduti dallo Spirito, che in
lei si è espresso secondo le accentuazioni tipiche della sua femminilità
immacolata, verginale e materna.Lo
stesso Spirito, che ha foggiato e ispirato incessantemente la umanità del
Cristo e non un altro Spirito, perché il mistero dell'unità salvifica è animato
da uno Spirito solo, lo stesso Spirito che nel Cristo si esprime in pienezza di
umanità e di virilità, ha operato in Maria il capolavoro della mediazione
materna, ricco di inesauribili valenze. Ha fatto di Lei la «via» spirituale
agevole al Cristo: quella via che facilita il lavoro, che addolcisce le asprezze,
che garantisce la riuscita. Chi si è dato in questo modo a Maria sarà portato a
dare concretezza a questa dedizione mediante sentimenti, comportamenti e azioni
che lo riportano all'imitazione della sua Madre, a ispirarsi al suo spirito. Si
troverà frequentemente di fronte al volto immacolato di Maria, e sentirà il
richiamo all'innocenza, alla purificazione del cuore. Incontrerà il suo sguardo
verginale, che ispira castità gioiosa. Si sentirà circondato dalle provvidenze
materne di Maria, che è piena di dolcezza e di attenzioni delicate per i suoi
figli prediletti, e ispirerà il proprio comportamento alle grandi virtù che
hanno fatto di Maria la Madre di Dio: fede, forza d'animo, disponibilità alla
voce di Dio, prudenza, mitezza, amore sconfinato per Dio e per gli uomini...Il darsi
a Maria nel modo più radicale possibile non oscura la nostra piena dedizione a
Gesù, al suo Cuore, al suo Spirito, ma la dispone meglio, la facilita e
garantisce. Il fatto che lo Spirito abbia voluto questo tipo di mediazione
legato all'essere di una donna immacolata, vergine e Madre di Cristo, ha
un'incidenza incalcolabile sia nella sfera teologica che in quella psicologica.
Se a Dio piace concederci le sue grazie tramite sua Madre, costituendola mediatrice universale di tutti i suoi tesori, è chiaro che ogni tentativo di
accedere al gran Re mediante la sua stessa Madre gli è particolarmente gradito,
mentre non è priva di presunzione la trascuratezza di tale mediazione. La
persona che si dà pienamente a Maria rimane libera di rivolgersi direttamente a
Gesù e al Padre, ma questa sua libertà si svolge nel clima della mediazione indiretta
e implicita di Maria. Nella sfera psicologica, inoltre, Dio ci offre la
mediazione di sua Madre perché sa quanto la donna vergine e madre risponde alle
esigenze più profonde dell'animo umano. Nulla togliendo alla fonte della
grazia, anzi illuminandosi di essa, Maria facilita il nostro accesso a Dio
infondendo nel nostro cuore assetato di maternità le dolcezze del suo affetto
materno e le finezze del suo cuore verginale.
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