• La pena principale dell’inferno consiste nella separazione
eterna da Dio: soltanto in Lui infatti l’uomo può avere la vita e la felicità,
per le quali è stato creato e alle quali aspira.
• Dio non predestina nessuno ad andare all’inferno. Anzi Lui,
da buon Padre, vuole che tutti si salvino e giungano nella Sua Casa: il
Paradiso. Per questo ha inviato il Suo Figlio morto e risorto. Egli non vuole
“che alcuno perisca, ma che tutti abbiano modo di pentirsi” (2 Pt 3,9). Per
questo Egli richiama ogni singola persona, durante la sua vita terrena, sia
benevolmente sia, qualche volta, anche in maniera forte (come fa ogni buon
padre col proprio figlio). E tuttavia, avendo creato l’uomo libero, Dio
rispetta le decisioni della persona, e questo soprattutto nel momento cruciale
della sua morte. Pertanto è l’uomo stesso che, in piena libertà e
responsabilità, si auto-esclude dal Paradiso e, persistendo nel suo rifiuto
radicale di Dio, merita l’inferno.
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